portovenere-centro

Porto Venere (Portovénere in ligure, Portivène nella variante locale) è un comune italiano di 3.906 abitanti della provincia della Spezia in Liguria. Per la sua estensione territoriale urbana è il più piccolo comune della provincia spezzina. Il paese sorge all'estremità meridionale di una penisola, la quale, staccandosi dalla frastagliata linea di costa della riviera ligure di levante, va a formare la sponda occidentale del golfo della Spezia o detto anche golfo dei Poeti.

Oltre al capoluogo, fanno parte del territorio comunale le due frazioni di Fezzano e Le Grazie, nonché l'arcipelago formato dalle isole Palmaria, Tino e Tinetto per un totale di 7,7 chilometri quadrati. Sul borgo antico del paese, sulla falesia e sulle isole dell'arcipelago insiste dal 2001 il parco naturale regionale di Porto Venere, gestito dall'omonimo ufficio comunale.

Dal 1997 Porto Venere, insieme alle isole Palmaria, Tino, Tinetto ed alle Cinque Terre è stato inserito tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

Molto rinomate le spiagge del comprensorio, grazie all'acqua cristallina e alla forte corrente del mar Ligure, che in prossimità della costa raggiunge repentinamente discrete profondità. Da segnalare le spiagge del lato nordovest dell'Isola Palmaria, citate peraltro nella Guida Blu del Touring Club Italiano. E’perciò ancora oggi una meta turistica di punta del panorama spezzino e ligure, come già a fine ottocento fu un’apprezzata località di villeggiatura, annoverando tra i suoi visitatori più celebri Lord George Gordon Byron. La grotta Byron, dove il poeta inglese era solito recarsi e trarre ispirazione per le sue opere, è situata presso lo sperone di roccia sottostante la chiesa di San Pietro e l'antica postazione difensiva.

Ad arricchire il suo fascino, oltre alle bellezze naturalistiche sono le testimonianze storiche di borgo marinaro fortificato: è dominato dal Castello Doria, fortezza situata su un'altura rocciosa il borgo è considerata una delle più maestose architetture militari edificate dalla Repubblica di Genova nel levante ligure. Edificato nel 1161, fu al centro di nuovi e successivi lavori di ampliamento e di rimodernamento tra i secoli XV e il XVII.

Dal punto di vista storico il comune risulta già abitato nel IV sec. a.C. da popolazioni Liguri, mentre le prime fonti risalgono al II sec. d.C. Il nome del borgo (Portus Veneris) derivava da un tempio dedicato alla dea Venere Ericina, sito esattamente nel luogo in cui ora sorge la chiesa di San Pietro. Il nome era probabilmente legato al fatto che, secondo la tradizione, la dea era nata dalla spuma del mare, abbondante proprio sotto quel faraglione. Il borgo originario (castrum vetus), abitato da antichi pescatori, era sito nell'attuale piazzale Spallanzani ed è oggi interamente scomparso. Da località di pescatori, Porto Venere divenne base navale della flotta bizantina, ma fu assalita e distrutta dal re Rotari dei Longobardi nel 643 d.C. I pochi reperti romani, consistenti in alcune murature rinvenute sotto il piazzale Spallanzani, si rifanno all'assorto periodo cristiano-monastico dei monaci di san Colombano, con l'antica chiesa di San Pietro della diocesi di Luni. Tra i secoli VIII e XI fu oggetto di ripetuti assalti dei pirati saraceni e normanni. Possedimento feudale dei signori di Vezzano furono gli stessi a cedere il feudo, verosimilmente nel 1139, a Genova che già nel 1113, come testimoniamo alcuni documenti, aveva edificato un quadrangolare castello sulla punta meridionale del promontorio dell'Arpaia, a fianco della primitiva chiesa di San Pietro; sempre nello stesso periodo genovese verrà costruita la chiesa di San Lorenzo e il borgo nuovo (castrum novum).

Sono del 1161 le mura che racchiudono entrambi i borghi, vecchio e nuovo, ed è infine nel 1162 che verrà sancito formalmente il passaggio delle due chiese sotto la giurisdizione del vescovo di Genova, confermando di fatto il completo dominio genovese sul borgo. Nel XV secolo, con il respinto assalto degli aragonesi nel 1494, viene meno il dualismo tra i due borghi; il borgo vecchio viene distrutto e lascia libero lo spazio che ancora oggi si può osservare tra il borgo nuovo e la chiesa di San Pietro. Sempre al dominio di Genova si devono le successive fortificazioni nel territorio di Porto Venere: la batteria di San Francesco e il forte di Sant'Ambrogio e, nei pressi della Palmaria, della fortezza di Torre Scola nel 1606.

Con la dominazione francese di Napoleone Bonaparte rientrerà dal 2 dicembre nel Dipartimento del Golfo di Venere, con La Spezia capoluogo, all'interno della Repubblica Ligure annessa al Primo Impero francese. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, il territorio di Porto Venere rientrerà nel VII Cantone, come capoluogo, della Giurisdizione di Golfo di Venere e dal 1803 centro principale del III Cantone del Golfo di Venere nella Giurisdizione del Golfo di Venere. Dal 13 giugno 1805 al 1814 verrà inserito nel Dipartimento degli Appennini. È in questa fase storica che, nel 1812, verrà realizzata la strada litoranea, denominata "Strada napoleonica" in onore del generale francese e oggi localizzata come strada provinciale 530, che ancora oggi collega il centro marinaro con La Spezia passando per i paesi di Fezzano, Le Grazie e Terizzo. Nel 1815 verrà inglobato nel Regno di Sardegna, secondo le decisioni del Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel I° mandamento di Spezia del Circondario di Levante facente parte della Provincia di Genova prima e, con l'istituzione nel 1923, della Provincia della Spezia poi.