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Fivizzano Città Nobile e della Stampa

La Città di Fivizzano, centro della Lunigiana Orientale è situata su una collina verdeggiante alle falde dell’Appennino Tosco Emiliano. Incerte sono le sue origini in quanto veniva identificata, con Verrucola sede del Marchese Malaspina che dominava queste terre.
Dal secolo XV°, Fivizzano si pose spontaneamente, sotto la Repubblica Fiorentina, entrando a far parte di quelle isole medicee che caratterizzarono il dominio dei Medici nell’alta Toscana (Fivizzano, Pietrasanta, Barga).

L’appartenenza alla Toscana ha lasciato ha lasciato nei palazzi, nelle chiese, nei monumenti una notevole impronta, tanto da essere definita dal poeta Giosuè Carducci: “bel cantuccio di Firenze”.

Molte sono le testimonianze che possono essere visitate: le Mura, fatte costruire da Cosimo I° de’ Medici nel 1540; l’Oratorio delle Carceri che conserva all’interno una pala ovale di Ottaviano Dandini (1706); il Palazzo Civico, già Fortilizio del Marchese e residenza dei Capitani Fiorentini; la Biblioteca civica “E. Gerini” e il fondo librario antico; l’ex Convento degli Eremitani di Sant’ Agostino, con affreschi del XVI° secolo, realizzati da Michele Angnolo di Fivizzano; la chiesa Prepositurale dei SS. Jacopo e Antonio e Santuario della Beata Vergine dell’Adorazione che conserva notevoli opere d’arte (tele di Pier Francesco Foschi e di Pietro Sorri, l’antico fonte battesimale con il simbolo del “TAU”, il coro ligneo barocco con stalli decorati opera del Pisanino e di Angelo da Fazzano); la Piazza Medicea con l’elegante fontana fatta erigere di Cosimo III°; il Palazzo Cojari, il “Marzocco”, simbolo della Signoria fiorentina; il Palazzo Jacopetti; il palazzo Cocchi; il Palazzo Chigi Benedetti; il Palazzo Fantoni Bononi, sede del Museo della Stampa. Fivizzano fu sede di una delle prime tipografie in Italia. Il prototipografo Jacopo stampò nella città di Fivizzano le prime opere nel 1471.

 

palazzo-fantoni-bononiUna colonna quattrocentesca, proveniente dalla distrutta chiesa di San Giovanni, ricorda, nella Piazza XX settembre, l’importante “impresa” di Jacopo da Fivizzano.
Nel luglio del 1848 viene in visita a Fivizzano il Granduca Leopoldo II° ed il sei di quel mese, dichiara Fivizzano “Città Nobile”.

Nel 1920 la città fu duramente colpita dal terremoto che devastò la Lunigiana e la vicina Garfagnana.
In tempi più recenti (ultimo conflitto mondiale) le popolazioni del Comune hanno subito rappresaglie e distruzioni da parte delle truppe nazi-fasciste. Le formazioni della Resistenza operanti nella Lunigiana e nel Fivizzanese furono quanto mai attive, suscitando le reazioni delle truppe di occupazione specialmente a Mommio, San Terenzo Monti, Vinca e Tenerano. Il bilancio delle vittime fu pesante: a Mommio 21 persone, a Bardine Valla e S.Terenzo 167, a Vinca 176, a Tenerano 25.

Nel 1994 il Comune di Fivizzano è stato decorato con medaglia d’argento al valore militare e nel 2004 con medaglia d’ oro al merito civile.

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Numerosi sono i personaggi che hanno onorato Fivizzano e il suo territorio nei secoli:la madre del Papa Nicolo V°, Andreola Bosi, Giovanni Manzini; Borgnino Cavalcani, Frate Alessio Casani, Giovanni Talentoni, Giovanni Fantoni (Labindo), Adolfo Bartoli, Luigi Fantoni, Giovanni Gargiolli, Luchino Valazzana, Stefano Lemmi, Agostino Ghirlanda, Angelo e Luigi Sambuchi, Antonio Zannoni, Pier Carlo Vasoli, Emanuele Gerini, Amelia Calani.

Museo della Stampa “Jacopo da Fivizzano”

La sede museale inserita nel prestigioso Palazzo Fantoni Bononi, nel Capoluogo documenta le grandi ragioni per cui Fivizzano è una vera “capitale” del libro e della stampa, cioè della comunicazione scritta e quindi in sintesi della parola, nell’era del computer. E’ infatti ivi testimoniata la straordinaria presenza e attività di Jacopo che a Fivizzano nel (1471-72) stampò libri con i primi caratteri tipografici italiani mobili, in anticipo storico su molte Capitali e Città europee. Il Museo illustra anche l’invenzione, ad opera del fivizzanese Agostino Fantoni, di una antesignana macchina scrivente capace di stampare come fa una moderna macchina per scrivere. L’itinerario didattico testimonia l’eccezionale opera di Emanuele Maucci, lunigianese, che realizzò una propria casa editoriale a Barcellona con filiali in Messico e Argentina giungendo a stampare fino a 25.000 libri alla settimana, diffondendo in tutta l’America Latina la letteratura e la cultura europea. Una tipografia storica ricomposta che ricorda la gloriosa Tipografia Bartoli & C., che operò in Fivizzano per decenni nel secolo XIX., è un ulteriore testimonianza dello straordinario contributo dato da Fivizzano alla comunicazione scritta.Queste e altre testimonianze sono presenti nel Museo della Stampa Jacopo da Fivizzano che rappresenta ancora oggi, in piena era digitale, tra i luoghi più nascosti ed intatti d’Italia, non solo un inno alle radici, al passato, alla storia, ma davvero un’ appassionante sfida per salvare, valorizzare, concretizzare la virtù del libro, reale, fisico, infinito.

Museo del Lavoro nella Valle del Lucido di Monzone

Il Museo del Lavoro di Monzone propone la ricostruzione e la valorizzazione della storia economico sociale della Valle evidenziando le strutture di archeologia industriale ampiamente presenti nel tessuto geografico (Segherie marmifere, centraline, canalizzazioni dell’acqua, cave desuete, ex industria del quarzo e fornaci.) E’ previsto lo svolgimento di un percorso didascalico e audiovisivo per illustrare attraverso fotografie, disegni, modellini, le attività pre-industriali e industriali indigene. Sono documentate anche le relazioni sociali, politiche, religiose, ludiche fra gli uomini e le donne della comunità. Viene rappresentata la vivacità del dibattito ed anche del confronto/scontro sociale nella Valle, dalla fine dell’800 all’avvento del fascismo al dopo guerra. Tutto ciò al fine di storicizzare l’identità culturale singolare degli abitanti della Valle e permettere la lettura di una porzione importante del territorio.   Il Museo del Lavoro nella Valle del Lucido è situato nella Stazione FFSS della linea Lucca Aulla ed è facilmente raggiungibile col treno da tutto il territorio Provinciale.

Il Museo di San Giovanni degli Agostiniani

Il Museo di San Giovanni degli Agostiniani, è collocato nel centro storico di Fivizzano di Fivizzano in una dimora ricostruita recentemente per volontà dell’Amministrazione Comunale, sulle spoglie della chiesa di San Giovanni distrutta dal terribile terremoto del 1920.Attualmente ospita le opere d’ arte della preziosa collezione di reliquari, turiboli, navicelle, effigi; un piccolo corredo liturgico sopravvissuto alle vicende del tempo, appartenuto all’ Ordine degli Agostiniani, il cui convento che ha avuto sede in Fivizzano trova menzione ufficiale in documenti del XIV secolo. Tra i sacri vasi si possono ammirare il trittico reliquiario di manifattura Romana del 1584 e il busto reliquiario di manifattura fiorentina del secolo XVII. Sono conservati all’interno del Museo, restaurati e tutelati dalla Soprintendenza, anche il monumento funebre di Leonardo Valazzana, ricollocato oggi temporaneamente nell’adiacente cappella edificata all’indomani del terremoto; la celebre pala del secolo XV con San Nicola da Tolentino, opera del pittore Zanobi Machiavelli, autore citato dal Vasari, la tela che riproduce la Madonna e i Santi Filippo Neri, Francesco, Antonio da Padova e Giuseppe in adorazione della Trinità del secolo XVII. e il quadro dell’Annunciazione opera di Stefano Lemmi del Secolo XV.