paesaggio

La presenza delle risorse minerarie, che ancora oggi caratterizzano l'area delle colline metallifere,  ha da sempre suscitato  l'interesse dell'uomo che fin dai tempi antichi ha cercato di sfruttare i preziosi materiali del sottosuolo. La presenza di questi insediamneti si perdono nel tempo, a cominciare dagli Etruschi e poi i Romani, che hanno lasciato tracce nel sito di Bagno del Re, presso la frazione di Frassine. I ruderi di Bagni del Re detti "il Bagnaccio", si trovano nel piano tra il fiume Cornia e la collina del Frassine, lungo il fosso Malguado. L'insieme dei tre edifici (la botte o cantina del Re, il casone ed il bagno del Re), oggetto di sicuri rimaneggiamenti subiti nel corso dei secoli, racchiudeva sorgenti termali e legava la propria originaria funzione alla presenza in loco dei Duchi Longobardi, i quali, nel 570, sottomisero il territorio

Anche dopo la caduta dell'impero, nonostante i secoli di lotte, il territorio di Monterotondo Marittimo fu sempre al centro dell'interesse e vide  la nascita di diversi siti fortificati a controllo delle risorse minerarie, come il castello di Cugnano e Rocchette Pannochieschi.


Vicino al corso del torrente Milia, sorgono i resti del Castello di Cugnano.parco_delle_biancane

Dagli Aldobrandeschi, ai primi del '300, passò alla famiglia Pannocchieschi. In seguito passò sotto il controllo della Repubblica di Massa.
Il castello di Cugnano sorge su un modesto rilievo (m.446 s.l.m.) adiacente al Poggio Trifonti, in un’area caratterizzata da una densa attività mineraria per l’estrazione di metalli monetabili (rame, argento, piombo) che nel corso dei secoli ha dato origine a varie forme di insediamento. Non lontano si trova infatti un altro castello collegato allo sfruttamento delle risorse minerarie, quello di Rocchette Pannocchieschi, già oggetto di indagine da parte della stessa Università di Siena.
L'originaria funzione di questo Castello e del relativo borgo, è legata allo sfruttamento di giacimenti minerari d'argento e di rame dell'area circostante.


Oggi il castello è oggetto di campagne di scavo portate avanti dall'Università di Siena e dall'Università spagnola dei Paesi Baschi. Dal 12 settembre al 28 ottobre 2005 si è svolta la terza campagna di scavi presso il castello di Cugnano.
L’indagine archeologica ha interessato tre aree di scavo:area 1300, area 1500, area 5000.