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Pontremoli
, situata in Lunigiana, nella parte nord della Toscana, in Provincia di Massa-Carrara, nel lembo di terra che si incunea tra Liguria ed Emilia, sorge ai piedi dell'Appennino a circa 250 metri sul livello del mare in mezzo a montagne che arrivano a sfiorare i duemila metri.E' al centro di una vasta conca che abbraccia l'ampio territorio delle Valli del fiume Magra e dei torrenti Verde e Gordana e si collega alle Regioni confinanti tramite i passi Appenninici della Cisa, del Bratello, del Cirone e del Rastrello. Il territorio comunale è molto vasto, ha una superficie di 182 Km che lo pone, per estensione, al quarto posto tra i Comuni italiani

pontremoli04Il centro urbano di Pontremoli si è sviluppato nei limiti circoscritti dalla lingua di terra compresa tra il fiume Magra e il torrente Verde e tra Porta Parma a Nord e Porta Fiorentina a Sud. I confini hanno subìto nel corso del tempo numerose modifiche, raggiungendo l’assetto attuale nel 1925.

Pontremoli, definita da Federico II “chiave e porta dell’Appennino”, viene menzionata per la prima volta nel diario di viaggio di Sigeric, arcivescovo di Canterbury, che, intorno al 990/994 d.C., si era recato a Roma seguendo l’antica via Romea o Francigena.

Oppidum medievale dalle altissime torri e borgo mercantile situato in mezzo ad un ventaglio di verdi vallate e punto d’incontro di vie storiche, quali quelle di Monte Bardone (oggi della Cisa), del Fò Crosà (oggi dei due Santi), del Borgallo, del Bratello e del Cirone o Lombarda, Pontremoli è da sempre luogo di accoglienza e di ospitalità come attestano i tanti Ordini religiosi che nel corso dei secoli vi hanno avuto sede.

Fu libero Comune e la sua autonomia venne riconosciuta dagli imperatori Federico I Barbarossa e Federico II.

Dal XIV secolo, tramontato il libero Comune, Pontremoli venne conteso ed ambito dalle varie Signorie italiane che vedevano nel suo possesso il mezzo per espandere il loro dominio territoriale data la sua importanza strategico-viaria.


Nel 1650 Pontremoli entra nel Granducato di Toscana e inizia un periodo di stabilità politica e prosperità economica che porta alla trasformazione dell’oppidum medievale: è in questi anni che il borgo si arricchisce di palazzi signorili, vengono costruite o abbellite chiese, viene edificato il Teatro della Rosa e il territorio circostante viene impreziosito da numerose ville di campagna.

PalazzoDosiMagnavaccaNasce così la Pontremoli settecentesca frutto dell’opera dei Natali, di Gherardini, dei Galeotti, dei Contestabili, dei Portugalli, i maggiori esponenti di quello che è stato definito il “Barocco pontremolese”.

Da quel momento il medioevo ed il barocco vivono insieme, sposandosi le rigide linee del primo con le morbide e animate del secondo.

Nel 1778 Pontremoli è dichiarata “Città nobile” dal Granduca Pietro Leopoldo di Lorena e, qualche anno più tardi, nel 1787, viene innalzata da Pio VI a sede episcopale.


Pontremoli è nota comeCittà del Libro”.

Il legame tra questa Città e il Libro si può far risalire addirittura al 1458, quando, a neppure due anni dall'invenzione della stampa, è qui attestato un mercatum tomorum . Le fiere pontremolesi diventarono un punto importante di vendita dei libri e proprio dall'Alta Lunigiana partì il fenomeno dei librai ambulanti che, nel corso del secolo XIX, assunse caratteristiche veramente vistose. Il commercio di questi librai si sviluppò soprattutto in Alta Italia e all'estero (Francia, Spagna, Centro e Sud America).


“Questa è la terra dove si nasce librai” – scrive nel 1952 Oriana Fallaci - ed è proprio dalla grande tradizione dei librai pontremolesi che nacque, nel 1952, il prestigioso Premio letterario Bancarella. Accanto al Bancarella, nel tempo, si sono aggiunti il Bancarellino, riservato alla letteratura per ragazzi, e il Bancarella Sport che premia i migliori libri di carattere sportivo.


StemmaComuneDiPontremoliIl nome della Città deriverebbe dalla presenza di un pons tremulus, un ponte tremolante non solo perché di legno ma anche perché soggetto a distruzioni per le frequenti piene del fiume Magra e, secondo alcuni, ubicato nel luogo dove sorge l’attuale Ponte del Giubileo. Patrono principale di Pontremoli è S. Geminiano, vescovo di Modena, mentre sono compatrone S. Rosa da Lima e S. Orsola.


La scoperta di una “stella” (il nome scientifico è “pianetino o asteroide”) avvenuta il 25 agosto 2000 ha permesso al Comune di Pontremoli di ottenere dal Minor Placet Center degli USA di darle nome “Pontremoli”: la “stella” ha un diametro di circa 132 Km e si trova in una posizione compresa tra l’orbita di Marte e quella di Giove.


Pontremoli ha dato il nome ad una stella recentemente scoperta, per cui viene da oggi definita la “Città della stella”. In tal senso sono stati rivisti sia lo Stemma che lo stesso Gonfalone che troverete appeso nell’anticamera del Sindaco.

Le acque che figurano nello stemma di Pontremoli si riferiscono alla particolare posizione della città, bagnata dal torrente Verde che più a valle si congiunge con il Magra. Il ponte si richiama al nome della città, e la torre forse al suo primitivo nucleo, che si sviluppò attorno a una torre di difesa costruita nel X secolo. Altra è l'interpretazione di Domenico Maria Manni, il quale, riferendosi a un antico sigillo della comunità, ritiene invece trattasi della torre cosiddetta del campanun, una delle tre torri fatte edificare da Castruccio Castracani.