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Il premio Bancarella

La nascita del Premio Bancarella è dovuta alla tradizione dei Librai Pontremolesi, fenomeno particolare e unico in Italia.

Dall’alta Lunigiana, terra di grande emigrazione, dai paesi di Montereggio, Parana, Pozzo, Mulazzo, Busatica, Filattiera, Bratto, sono partite generazioni e generazioni di librai ambulanti.Per i venditori ambulanti pontremolesi l’appuntamento era in primavera al passo della Cisa, sull’antico itinerario della via Francigena, che divide la Lunigiana dalla Padania.

Nei verdi prati dell’Appennino si svolgeva il rito sacro dell’assegnazione delle zone dove andare a vendere, in modo da evitare l’inutile e dannosa concorrenza, e scambiarsi le preziose informazioni per rifornirsi dei libri. Difficile trovare dove comprare libri a prezzo conveniente e adatti alle esigenze della loro clientela. L’ideale trovare un editore dove acquistare i resti di magazzino coi pochi soldi ricavati dalla vendita delle castagne, del formaggio e delle foglie di gelso.

Una vita piena di grandi sacrifici, ma anche di tante soddisfazioni per i risultati commerciali, i successi economici e i consensi culturali.

Scrive Oriana Fallaci che nel 1952 partecipa alla nascita del Premio Bancarella: «Non avevano confidenza con l’alfabeto, ma “sentivano” quali libri era il caso di comprare e quali no: in virtù di un sesto senso che, dicono, è stato loro donato dal demonio in un’ora di benevolenza».

Con la gerla piena di libri, pietre da limare e altra merce, andavano per le campagne soprattutto del nord d’Italia a vendere con mille accorgimenti i libri ai contadini.

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Per maggiori informazioni visita www.premiobancarella.info


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Medievalis

L'Evento, che si svolge in agosto, è la rievocazione medievale della concessione di libero comune di Pontremoli avvenuta nel 1226 da parte di Federico II.

Verrete calati nel mondo medievale dal castello, tornerete indietro nel tempo all'interno del Castello del Piagnaro e lungo le vie del Centro storico fino allo accampamento tra figuranti, musici, combattenti e artigiani.

La presenza di vari gruppi storici e di artisti di strada allieterà le serate mentre le contrade cittadine si contenderanno il palio in una magica disfida.

Bancarelle commerciali ed artigianali con figuranti abbigliati nei costumi dell’epoca realizzeranno un mercato medievale. Spettacolari saranno i corteggi storici, i lanci degli sbandieratori al suono dei tamburi e gli armigeri in lotta. Il tutto si concluderà nel torneo del Saracino che decreterà la vittoria del quartiere che riceverà il palio tra lo scoppiettare di magici fuochi artificiali.




La Disfida dei Falò


Ogni anno si ripete a Pontremoli una tradizione ancestrale, una sfida tra due parrocchie e due patroni che fanno a gara per il falò più grande e durevole, accatastando legna e arbusti in quantità. La rivalità medievale tra Guelfi e Ghibellini, che obbligò Castruccio Castracani a dividere la città in due con la fortezza di cui oggi solo rimane il Campanone, si riflette nei bagliori dei due falò. Due notti magiche che illuminano la notte pontremolese e si riverberano sulle case del centro storico.


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Il 17 gennaio la parrocchia di San Nicolò accende il suo falò nel greto del fiume Magra, in occasione della Festa di S. Antonio, patrono dell’Ospedale cittadino.








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Il 31 gennaio, giorno di S. Geminiano, patrono della Città, il falò di San Geminiano brucia nel greto del torrente Verde, al di sotto del ponte della Cresa.